Obiettivo stabilizzato: sigla, funzionalità,differenze tra un obiettivo stabilizzato o no
Alla scoperta dell’obiettivo stabilizzato:posizione di pulsanti, scritte o sigle per distinguere l’obiettivo stabilizzato o no
L’ obiettivo stabilizzato è un tipo di obiettivo che permette di visualizzare le immagini già stabilizzate all’interno del mirino ottico, poichè il movimento della fotocamera viene compensato al suo interno, in questo modo avremmo molta più facilità nel catturare un soggetto e metterlo a fuoco rispetto al farlo con un obiettivo non stabilizzato.
Questo tipo di obiettivo stabilizzato viene creato per ottimizzare ed ottenere il miglior risultato possibile, differentemente dalle fotocamere che hanno una stabilizzazione standard.
Conseguentemente possiamo scattare con tempi di posa molto più lunghi di quanto sarebbe possibile se la stabilizzazione fosse sul sensore.
Lo stabilizzatore presente sul sensore ci permette in termini di costi un risparmio notevole poichè lo si compra soltanto una volta quando si compra la macchinetta fotografica, anche se bisogna tenere conto che uno dei più grandi svantaggi dello stabilizzatore del sensore è la sua ridotta capacità di funzionare bene su focali lunghe come ad esempio un obiettivo stabilizzato da 200mm o superiore.
Obiettivo stabilizzato o no
I vantaggi dell’ obiettivo stabilizzato sono che ci permette di poter avere più libertà nei nostri spostamenti, poichè costantemente cerca di non alterare la nitidezza delle immagini dovuta soprattutto ai repentini ed improvvisi movimenti bruschi.
L ’obiettivo stabilizzato è molto più efficace per quanto riguarda l’utilizzo di focali lunghe, poichè il soggetto da riprendere si trova ad ampie distanze e quindi siamo costretti a portare al massimo lo zoom, siamo al col tempo soggetti a dei piccolissimi movimenti che risultano poco importanti per noi ma molto determinanti per lo scatto, anche se a ci sembrerà di restare completamente immobili, in realtà la fotocamera percepisce dei minuscoli monumenti del nostro corpo e si rischia sempre di ottenere foto con effetto “micromosso”.
Essendo l’obiettivo sensibile a qualsiasi tipo di spostamento può rendere fastidioso anche quello più impercettibile, pensiamo per esempio a tutti coloro che fotografano atleti o più semplicemente animali nel loro habitat naturale; non essendo soggetti in posa bisogna saper cogliere l’attimo migliore che può essere in questi casi uno scatto di corsa, un salto, o semplicemente una serie di azioni di movimento ripetute, per far questo è necessario un tempo di scatto molto ridotto, ma così facendo si perde di luminosità, avere un obiettivo stabilizzato permette di poter ridurre i tempi al limite senza riscontrare un micromosso ed ottenendo la corretta esposizione della fotografia.
Quindi obiettivo stabilizzato o no?
L’ obiettivo stabilizzato risulta essere irrinunciabile per le fotografie paesaggistiche architettoniche, in condizioni di luce critica come ad esempio sera o interni. Lo stabilizzatore agisce compensando i movimenti della mano, possiamo fare il classico esempio della fotografia fatta ad un affresco in una chiesa poco illuminata; lo stabilizzatore in questo caso lavora nel miglior modo possibile per ottenere la luminosità giusta e permettere il risalto di ciò che appare poco illuminato e definito, come appunto l’affresco.
Mentre risulta molto facile scattare una fotografia con una focale di 18mm è molto più difficile farlo con una di 200mm ecco perchè in generale lo stabilizzatore andrebbe utilizzarlo su quelli che vengono definiti teleobiettivi piuttosto che su obiettivi grandangolari.
Sarebbe sempre meglio avere un obiettivo stabilizzato e luminoso, purtroppo però i costi aumentano parallelamente alla complessità del suo utilizzo.
Per decidere al meglio cosa scegliere è bene considerare il tipo di foto che si vuole realizzare, normalmente sarebbe meglio optare per una maggiore luminosità rispetto alla stabilizzazione poiché si può avere più margine creativo.
Possiamo dire in generale che gli obiettivi luminosi offrono una qualità maggiore per quanto riguarda la risoluzione, la costruzione o semplicemente per tutti quegli effetti che si vogliono dare all’immagine (vedi bokeh).
Al contrario ci sono comunque alcune circostanze dove è più utile avere una massima stabilizzazione.
Se ci troviamo in circostanze in cui si ha poca luce e si vuole fotografare senza l’ausilio di un treppiedi, un’ obiettivo stabilizzato ci permetterà di poter aumentare al meglio il tempo di posa evitando il rischio dell’effetto mosso, conseguentemente avere la possibilità di chiudere il diaframma per ottenere una profondità di campo maggiore.
Gli obiettivi più luminosi sono più efficienti rispetto alla stabilizzazione, con questi si possono ridurre i tempi di posa compensando i movimenti del fotografo ma anche quelli del soggetto. Detto questo, un obiettivo stabilizzato o un corpo macchina con stabilizzazione, possono esser utili anche se parzialmente, dipende principalmente dall’efficienza del meccanismo di stabilizzazione, il vantaggio si può ricavare solo attraverso alcune tipologie di scatti come ad esempio gli scatti di persone o animali.
In poche parole sarà più facile fotografare un monumento senza ricorrere all’ausilio della stabilizzazione poiché l’unica variabile da controllare è la nostra mano. Piuttosto che fotografare persone o animali poiché in questo caso le variabili da tenere presenti sono la nostra mano con la quale scattiamo ma anche il fatto che le persone o gli animali possono essere soggetti in movimento.
Sigle identificative di un obiettivo: stabilizzato o no
Le sigle per distinguere se si stratta di un obiettivo stabilizzato o no:
Sigle obiettivi Canon
IS (Image Stabilizer) le vibrazioni della fotocamera sono la causa principale delle immagini sfocate questa tecnologia di stabilizzazione dell’immagine corregge anche le minime e impercettibili vibrazioni, questa modalità è integrata in ogni obiettivo
USM (Ultrasonic Motor), permette di avere una messa a fuoco precisa, veloce e silenziosa, per gli obiettivi canon il motore ultrasonico è di tipo ad anello.
EF indica la compatibilità sia con il formato Full Frame che APS-C, questi obiettivi vengono montati su reflex con formato APS-C.
EF-S questi obiettivi sono incompatibili con il formato Full Frame perché il cerchio di copertura non è del diametro sufficiente per coprire il fotogramma di 24x36mm inoltre interferisce con lo specchio della fotocamera
TS-E (Tilt & Shift), indica la categoria degli obiettivi progettati soprattutto per foto di architettura
EMD (Electro Magnetic Diaphragm), il diaframma elettromagnetico che consente di produrre l’effetto bokeh.
Sigle obiettivi Nikon
VR (Vibration Reduction) sistema di stabilizzazione che serve a ridurre le vibrazione, consente le riprese a mano libera in condizioni di scarsa visibilità con possibilità di attivare o disattivare questa modalità su ogni obiettivo con l’apposito interruttore VR: On/Off
AF sistema di autofocus
AF-D obiettivi che hanno autofocus che comunica la distanza del soggetto al corpo macchina (messa a fuoco più precisa.
AF-P obiettivi che hanno un motore passo-passo, permette un autofocus ancora più veloce e silenzioso.
AF-S (Silent Wave Motor) obiettivi con sistema di autofocus con motore ad ultrasuoni.
IF (Internal Focus) sono dotati di questo sistema la maggior parte dei teleobiettivi e zoom Nikkor
ASP (Lenti asferiche) utili soprattutto nei grandangoli
Sigle obiettivi Sigma
OS (Optical Stabilization) sono ottiche dotate di un sistema di stabilizzazione che riduce le vibrazione
IF (Internal Focus) sono dotati di questo sistema la maggior parte dei teleobiettivi e zoom Nikkor
ASP (Lenti asferiche) utili soprattutto nei grandangoli
TSC (Thermally Stable Composite) è un materiale attualmente utilizzato esclusivamente da Sigma utilizzato soprattutto per ridurre al minimo l’espansione e la contrazione del cilindro interno quando viene utilizzato a temperature estreme
Sigle obiettivi Tamron
VC (Vibration Compensation) sistema di stabilizzazione che serve a ridurre tutte le eventuali vibrazioni con possibilità di attivare o disattivare questa modalità su ogni obiettivo con l’apposito interruttore VC: On/Off
AF sistema di autofocus
IF (Internal Focus) sono dotati di questo sistema la maggior parte dei teleobiettivi e zoom Nikkor
LD (Low Dispersion) sono lenti a bassa dispersione progettate per ridurre le (aberrazioni cromatiche
XR (Extra Refractive Index Glass) sono ottiche XR quelle che hanno un tipo speciale di vetro con un alto indice di rifrazione
Disabilitare il sensore su un obiettivo stabilizzato
Disattivare lo stabilizzatore nell’obiettivo stabilizzato quando non è necessario il suo utilizzo è necessario, per quanto invece si possa pensare che “sempre meglio tenerlo attivo” in realtà ci sono dei pro a disattivarlo.
Se si sta fotografando con tempi molto rapidi es. 1/500s in su è utile disattivare il sistema IS/VR in quanto può risultare superfluo o addirittura dannoso, è consigliato disattivare lo stabilizzatore anche quando si monta la fotocamera su un cavalletto o comunque su una superficie fissa e stabile, per alcuni sistemi di ultima generazione avviene la disattivazione automatica quando si trovano nella medesima situazione.
Il sistema IS/VR di utlima generazione riesce a superare fino a 3 stop di diaframma, oltre a questi è molto complicato andare ecco perché è utile pensare sempre a come usarlo nel migliore dei modi poiché i 3 stop di diaframma possono rappresentare un limite.
Un obiettivo stabilizzato può avere 2 modalità di attivazione che si possono trovare su un selettore posto sull’obiettivo stesso. Per quanto riguarda tutti gli elementi Canon sono indicate attraverso il Modo1 e Modo2, su Nikon con ”Normal” e “Active”. L’impostazione Active è studiata appositamente per andare a compensare tutti quei movimenti casuali e molto rapidi; risulta essere molto utile quando si sta fotografando appoggiati ad un supporto che non è perfettamente stabile o che addirittura è in movimento ( ad esempio le fotografia scattate da un finestrino di una auto, di un treno, di una nave in movimento).
Il Modo1 (canon) e Normal (nikon) sono quelli standard ossia utili per fotografare soggetti statici, compensano gli eventuali movimenti involontari che potrebbe fare il fotografo stesso. Il Modo2 (canon) è in grado di rilevare automaticamente la direzione del soggetto e di conseguenza è in grado di compensare solo le vibrazioni in un senso e non nel l’altro, un classico utilizzo di questa modalità è il panning ovvero la tecnica utilizzata per riprendere soggetti in movimento mantenendo l’impressione di dinamismo dell’immagine.
Stabilizzatore macchina fotografica
Esistono sul mercato fotocamere che hanno il corpo macchina stabilizzato e ci permettono di non comprare nessun obiettivo stabilizzato, uno dei problemi più evidenti e riscontrati per lo stabilizzatore sul sensore è che si riduce la sua efficacia quando viene attaccato a focali lunghe e quindi ha l’effetto contrario di ciò che è stato detto in precedenza, cioè può risultare non efficacie in ambiente sportivo e naturalistico.
Per quanto riguarda le fotocamere compatte si avvalgono di uno stabilizzatore digitale, vale a dire utilizzano un sistema “antimosso” che interviene nella post-produzione ma sempre internamente alla macchina, corregge ogni singolo scatto, i movimenti della macchina vengono registrati da giroscopi che permettono al software di poter muovere i pixel i proporzione allo spostamento della macchina ad esempio la Olympus SP-550UZ offriva questo sistema.
Parallelamente è stato introdotto e sostituito dallo stabilizzatore sul sensore: questo sistema di stabilizzazione agisce direttamente sul CCD o CMOS che si muove automaticamente e va a compensare i movimenti rilevati da appositi sensori. Questo sistema permette di guadagnare 2-3 stop, lo stabilizzatore sul corpo macchina funziona con qualsiasi obiettivo e permette così al fotografo di poter risparmiare nell’acquisto di nuove lenti che non hanno bisogno di essere stabilizzate, la Sony Alpha A700 è un tipo di macchina fotografica digitale che utilizza questo sistema, la Canon e la Nikon non offrono reflex con stabilizzatore su corpo macchina ma speciali obiettivi stabilizzati, quelli che riportano la marca Canon hanno la sigla IS quelli che invece sono firmati Nikkor riportano la sigla VR.
Alcuni digitali compatte come ad esempio la Canon G9 dispongono di obiettivo stabilizzato.
Infine è bene tener presente che quando è possibile laddove non ci sia luce è meglio ricorre all’utilizzo di un cavalletto mentre a mano libera o in condizione di luce scarso, o con lunghi teleobiettivi è meglio utilizzare l’ausilio di un buon sistema di stabilizzazione che sia su corpo macchina o sugli obiettivi può risultare molto utile per il risultato dello scatto.
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